La donna, un avvocato milanese, dichiara che c’è stato un fraintendimento: le era semplicemente caduta la penna sotto il tavolo. Ma non è dello stesso avviso la guardia carceraria che sostiene di aver beccato l’avvocatessa fare un ricco pompino al suo cliente nella sala colloqui del carcere di Opera, a Milano, dove è detenuto. L’Ordine degli avvocati ha sospeso il legale per sei mesi. A giugno, l’avvocato ha dovuto lasciare la toga: a livello penale, il fatto non rappresenta un reato, ma su quello deontologico i rilievi sono stati molteplici.
A questo punto mi permetto di dare un consiglio a tutti gli avvocati donna d’Italia: se avete intenzione di fare certe cose vi conviene darvi direttamente alla politica…
Via | Repubblica.it
Foto | Flickr
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