Continuiamo il nostro viaggio nel mondo BDSM andando a contattare ed intervistare chi fa di questa arte la propria filosofia di vita. Persone vere, in carne ed ossa, che accettano di raccontare le proprie storie a Softblog.
Dopo aver intervistato Maestro BD, oggi parliamo di una lei. Si chiama (e si fa chiamare) Lady Gio’. Deve bastare questo: lei è una mistress molto nota negli ambienti BDSM romani. Le immagini della gallery sono di Matteo Masserani, su concessione dell’autore.
Lady Giò è dominante, padrona, mistress: tutte parole che stanno a definire un ruolo di “superiorità” mentale e fisica verso chi è slave, sub o sottomesso. Comunque dominato.Ma essere Mistress non vuol dire poco disponibile, anzi. A questa natura spesso si accompagna una cultura e un’eleganza spiccate. Essere mistress è anche un’impronta che viene da lontano.
Lady Gio’ racconta:“La mia natura dominante è probabilmente stata sempre in me, anche se all’inizio non l’ho riconosciuta e non ho saputo darle un nome. Dopo aver vissuto il primo periodo della mia vita in modo abbastanza “normale” (un matrimonio finito in divorzio 16 anni fa e una figlia), mi sono resa conto che il rapporto tradizionale che avevo con gli uomini non mi soddisfava e ho cominciato a vedere le cose in modo diverso.
Circa un paio d’anni dopo il mio divorzio ho incontrato un ragazzo molto più giovane di me. E’ stato un incontro normale, in discoteca, lui era molto affascinato da me e attratto dalle donne più grandi, così abbiamo cominciato a frequentarci. Ho subito notato il suo fare galante e servizievole, cosa che non mi era mai capitata con uomini conosciuti prima, mi adorava e sembrava dipendere da me per qualsiasi cosa, e la cosa mi piaceva molto…
Poco tempo dopo il nostro incontro lui mi ha confessato di essersi molto interessato, leggendo e documentandosi, al BDSM, e ha cominciato a parlarmi di pratiche e di stili di vita legati al BDSM, per la prima volta da lui ho sentito le definizioni di “schiavo” e “padrona”. Ho capito che quella era la mia strada, lo stile di vita che avevo sempre desiderato. Siamo cresciuti insieme, provando, sempre con prudenza, varie pratiche. La mia vita è completamente cambiata da allora, anche dopo che la nostra relazione era finita, io ho sempre continuato su questa strada”.
Quando ad una persona cala “il velo” dagli occhi e riconosce il proprio ruolo nella vita (e lo abbiamo tutti) tutto muta. “Ho cambiato completamente anche il mio modo di vestire e di comportarmi, adoro i tacchi alti e l’abbigliamento fetish. Sicuramente non lo faccio perchè il ruolo richieda un certo tipo di abbigliamento, ma è un tipo di abbigliamento che mi piace molto, mi ci vedo bene esteticamente, mi sento più bella e ammirata e tutto questo mi da sicurezza, ho un buon rapporto con il mio corpo anche non sono affatto perfetta, ho imparato e non preoccuparmi se ho qualche chilo in più, ma so di essere una donna di carattere e personalità e penso che tutto questo si veda anche esteticamente e mi dona un certo fascino”.
Però dalla percezione poi, pian piano, si arriva anche al mettere in pratica il ruolo. “Alcuni anni fa ho cominciato a frequentare vari siti internet a tema, e ho avuto la possibilità di conoscere molte persone che hanno miei stessi interessi. Sono diventata esperta in molte pratiche facendo tesoro dei consigli di amici e amiche più esperte di me. Mi sono resa conto di non essere isolata e strana, ma che quello che sento dentro di me è solo un modo personale di esprimere la mia sessualità e che non c’è niente di male o da vergognarsi in questo”.
Ma cosa fa esattamente una mistress, una Padrona, una donna dominante? La curiosità spesso si sbizzarrisce, finendo in luoghi e situazioni irreali. E soprattutto come si sente, quali emozioni prova? “Posso dire che sono pratiche mirate ad avere il controllo totale sia fisico che mentale del sottomesso, cosa molto difficile da raggiungere. Ci vuole un forte feeling mentale, e non è una cosa raggiungibile in poco tempo: c’è bisogno di una conoscenza approfondita e una totale fiducia reciproca, specialmente da parte del sub, che deve affidarsi completamente al dom. Ma quando questo succede è una cosa bellissima, sapere che una persona dipende completamente da me, mi fa sentire potente e soddisfatta”.
Alla Lady però piacciono soprattutto alcune pratiche: foot fetish, fustigazioni, torture di capezzoli e di genitali, trampling Il camminare con i tacchi alti sul torace nudo di un uomo disteso, e non solo sul torace…), umiliazioni verbali e corporali, giochi con la cera, giochi col ghiaccio, bendatura, collare e bavaglio, dog training (condurre al guinzaglio un uomo come se fosse un cane), face sitting (sedersi sul viso di un uomo), sodomizzazione, spanking (sculacciamento), castità forzata.
La Lady è letteralmente assediata da chi vuol essere dominato o dominata. Attenzione, con queste cose non si scherza, e non è solo una questione fisica. “Da quando faccio parte dell’Associazione BDSM Roma che si occupa della diffusione della cultura bdsm, cerco di far capire alle persone che mi contattano che ognuno deve essere libero di vivere la propria sessualità come meglio crede, senza vergogna o tabù. Certo portare alcune persone a fare incontri pubblici è molto difficile, ma piano piano ci stiamo riuscendo, le persone che decidono di uscire allo scoperto sono sempre di più. Con alcuni altri soci dell’associazione abbiamo costituito un gruppo che si occupa di organizzare eventi di vario genere, che vanno da incontri informali, tipo cene aperitivi ecc. che servono a permettere soprattutto alle persone di conoscersi, a feste di natura BDSM vero e proprio, dove si può “giocare” ed è richiesto un dress-code”.
Resta da capire perché di fronte al BDSM il comportamento delle persone è duale e contraddittorio: molta paura, molta ignoranza e altrettanta curiosità e voglia di provare (che non viene rivelata quasi mai pubblicamente).
“Quello che vorrei far capire è che le persone appassionate sono molte di più di quello che si pensa, e che non devono pensare di essere strane o isolate, alcuni si sentono malati, ma non c’è niente di patologico in questo, non devono vergognarsi di uscire allo scoperto, nel nostro ambiente nessuno le giudicherà. L’unico consiglio che posso dare agli inesperti è di essere molto prudenti con le pratiche alcune possono essere pericolose se non fatte nel modo giusto, tutto quello che si fa deve essere SSC (sano sicuro e consensuale) e tra dom e sub deve instaurarsi un profondo rapporto di fiducia, in particolare da parte del sub che si affida completamente nelle mani del dom, se non c’è questa fiducia e abbandono totale non ci può essere un vero rapporto bdsm. Io sono molto soddisfatta di essere come sono, da quando ho adottato questo stile di vita, per me non è un gioco saltuario, è la mia natura e non posso cambiarla”.
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Ma lo sai che sei molto più carina qui che su FB!!! (Vuole essere un complimento) Ciao dal tuo brutto preferito. Scritto il Date —Posted by:
Ho trovo il tuo condividere il nostro stile di vita molto dignitoso. Condivido il tuo pensiero… Siamo chi siamo e ce lo viviamo anche molto bene. Per noi Donne Dominanti essere libere di esprimere la nostra natura e sessualita' e' un grande privilegio in un mondo dove la violenza e gli abusi sulle Donne non smette mai di crescere. Anche per me il rapporto con uomini sub e' molto soddisfacente e sopratutto li rispetto profondamente sia per il loro coraggio che per la loro devozione al mondo del femminile. Ottimo articolo. Tutto il mio appoggio e rispetto. MADAMEmme Scritto il Date —Posted by:
complimenti ottimo articolo!! Scritto il Date —